Andrea Modica: “Lo Sport ti aiuta a superare le dure prove della vita”

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Andrea Modica: “Lo Sport ti aiuta a superare le dure prove della vita”

Cyrano de Bergerac, nel suo Monologo del Naso, ripete lo stesso messaggio tante volte, con ironia, allegria e vigoria.

E fa del suo punto debole, la lunga “insegna di gran profumeria” accampata sul suo viso, la leva per esprimere tutta la forza della sua poesia. Pure Andrea Modica ripete lo stesso messaggio tante volte, col medesimo ardore e pari determinazione, ma con più brio e serenità: non conta quanto spesso cadi, ma rialzarsi tutte le volte. Se avere un momento giù è comprensibile e umano, balzare in sella e riprendersi e sfrecciare verso nuove avventure è sempre possibile. Se il “povero cadetto di Guascogna” vergava il suo messaggio con la lingua e con la spada, Andrea alle parole ha accompagnato l’esempio di una vita. Il destino si è opposto più volte al suo cammino, ma ha sempre trovato il modo per superare l’ostacolo e inseguire gli obiettivi.

Nato l’undici maggio del 2001 a Genova, è approdato prestissimo allo Sport, cimentandosi sin da giovanissimo con lo Sci. Ma la sua grande passione è il Motociclismo: corre da agonista, e come racconta, la sua prima gara diventa un po’ una parabola del suo percorso di vita, la vettura si rompe nelle prove, lui non si perde d’animo, e riesce a gareggiare comunque. Il 5 settembre 2021 però la vera prova per cui comincia a dimostrare che si può cadere senza colpa, e sempre rialzare con merito. Rimasto coinvolto in un incidente stradale, deve subire l’amputazione della gamba sinistra sopra il ginocchio. Già nel 2022 però conosce l’associazione Art4Sport ispirata alla storia di Bebe Vio, e si rimette in pista. In tutti i sensi: l’Atletica e lo Sci diventano le categorie in cui comincia a rigareggiare. Con il sogno di Cortina 2024 da acciuffare. Insomma per riprendere il Monologo del Naso, di motivi per non mollare mai, Andrea può ben dire “come avete udito, ho vena da servirmeli senz’alcuna riserva, ma non permetto affatto che un altro me li serva”. Ma al fine della licenza, per chi ne avesse bisogna lui tocca a fare altrettanto.

Da dove nasce la passione per Atletica e Sci? Quando hai cominciato a praticarli?
“Quando correvo in moto, come preparazione atletica per fare Cardio andavo a correre tanto e spesso: su per i forti, lungo il mare…per fortuna Genova è piena di bellissimi scorci, di bellissimi paesaggi, quindi correre era un modo per tenersi in forma e stare e respirare un po’all’aria aperta. Invece per lo Sci sin da quando son bambino inizialmente è stato un po’ un trauma, i miei mi hanno messo sugli Sci, mi hanno buttato giù dalla pista, e a suon di cadere e rialzarsi ho imparato ed è venuta fuori una grande passione”

La tua storia personale ti ha visto superare una grande prova, dopo la perdita di un arto. Come ti ha aiutato lo Sport ad affrontare questa fase della tua vita e come pensi in generale possa aiutare le persone con disabilità?
“Mi ha aiutato molto la famiglia, le mie amicizie, l’associazione Art4Sport, della quale sono entrato a far parte praticamente subito dopo l’incidente, e successivamente lo Sport mi ha dato molta sicurezza. Più che altro era una Sfida. Lo Sport ti mette di fronte a delle sfide già di suo in condizioni normali e in più, con questa situazione di invalidità, con la prova sportiva devi provare a superare la tua invalidità”

La tua storia si è intrecciata con quella di Art4Sport Onlus. Ci racconti gli scopi e le attività dell’Associazione?

“Aiutare i ragazzi amputati a realizzare il loro sogno di sportivi, e lo fanno attraverso tutti i contatti che hanno, come il Comitato Paraolimpico, i preparatori, i centri protesici… Vanno incontro alle esigenze di ognuno fornendo materiali sportivi, la disponibilità di potersi allenare, e quant’altro”

https://sportabilityliguria.it/2020/11/11/bebe-vio-a-orientamenti-saper-cambiare-e-indispensabile-sport-diventi-una-possibilita-per-tutti/

Ci racconti il tuo percorso sportivo sino ad oggi?

“È stato un percorso principalmente amatoriale. A livello agonistico ho fatto gare in moto prima dell’incidente, Karate, e ovviamente da piccolo anche Sci. Successivamente correvo come pilota, discipline di velocità su asfalto”

Qual è stata l’emozione più grande della tua carriera sportiva?

“La mia prima gara in moto. Durante le prove di qualifica ho distrutto la moto, dando un bel colpo, e in qualche minuto, cioè in qualche oretta, in fretta e furia prima della gara l’abbiamo ricomposta, rimontato tutto l’abbiamo rimessa in carreggiata e son rientrato in pista, ho fatto il tempo e son riuscito a fare la gara”

Quali sono per te i valori dello sport, in generale, e quelli in particolare dell’Atletica e dello Sci?

“Sono una persona che preferisce gli Sport individuali, perché almeno se sbaglio o faccio bene posso prendermela o farmi i complimenti da solo, sono uno sportivo individuale. Sono più concentrato e dinamico. I valori dello Sport sono mettersi in gioco, provare sempre a migliorarsi, non arrendersi davanti alle difficoltà ma andare avanti con l’obiettivo finale ben chiaro in testa”.

Quanto e come ti alleni ogni giorno? Come mantieni il tuo corpo in forma?

“Io principalmente mi alleno 4 volte a settimana, cerco di mantenere il corpo il più in forma possibile, mangiando bene, facendo tanta attività fisica. L’allenamento si suddivide tra palestra e campo di Atletica. Con l’inizio della stagione si riprenderà anche con l’allenamento sulle piste da Sci”

Ci racconti un segreto…rivelabile? Una pratica, un rito, un motto che ti ha aiutato a diventare un campione?

“Eh…il cercare di migliorarsi sempre, spronarsi, mettersi in gioco, e ogni tanto avere anche momenti di sconforto. Lasciarsi andare, “arrendersi” … poi però bisogna sempre rimettersi in carreggiata. Ci può stare il momento di sconforto, abbattersi un attimo…però poi bisogna riorganizzarsi, capire cosa ci ha portato ha una perdita, una sconfitta, e rimettersi in gioco e fare di quella perdita uno spunto per migliorare”

Una passione al di là di Sci e Atletica?

“La moto! E tutto quello che ne consegue, anche perché io faccio il meccanico come professione, sin da quando son piccolo. E anche la Vela. Mi è sempre piaciuta. Anche da piccolo facevo regate e tutto, mio padre è un marinaio navigato, 40 anni che va per mare, ne conosce ogni sua sfaccettatura e ha cercato di tramandarmelo. Proprio per questo il rapporto con la Liguria è sicuramente attraverso il Mare”

Cosa ti piace di più della regione?

“La Liguria a me piace per la sua vastità che va dal mare ai monti, sino a non molto tempo fa a Santo Stefano d’Aveto si poteva sciare, quindi uno in Liguria poteva andare dai mari ai monti, sciare, nuotare e trovo che questo sia molto raro”

Cosa significa per te far parte del gruppo Alfieri Paralimpici?

“Un grande onore e una grande responsabilità, perché mi sento portatore di questo movimento e voglio rappresentarlo impegnandomi al meglio ai prossimi Giochi Invernali, spero di riuscire a qualificarmi, e sicuramente ai Nazionali con l’Atletica”

https://sportabilityliguria.it/2023/06/29/nasce-il-gruppo-degli-alfieri-paralimpici-cip-liguria/

C’è una figura, del mondo dello sport o in generale, che è per te motivo di ispirazione?

“Per le moto, da Marc Márquez, oltre che dal grande Valentino Rossi, che però è troppo scontato. Márquez invece riusciva a trasformare le cadute, quindi una cosa negativa, nel suo punto di forza. Dove gli altri pensavano magari che fosse finita con la sua caduta, invece riusciva a recuperarla, a mettere la moto dritta, e a rimettersi davanti. Ricordo non so quante gare dove è caduto e poi è arrivato primo. Lo vedevano cadere, lo davano per scontato, poi invece si metteva lì, faceva tutta la gara, andava per recuperare, curva per curva andava sotto agli altri e li recuperava”

Che consigli daresti a un bambino che si avvicina allo Sci e all’Atletica per la prima volta?

“Essendo Sport Individuali devi prima mettertici con la testa a farlo. Lo Sci devi essere consapevole che cadrai, che ti farai male, però dovrai rialzarti, riprendere, un attimo di “assemblamento”, e poi si riprende giù dalla pista come se nulla fosse. E per l’Atletica, anche. Poi correre con una protesi sicuramente vai più incontro a dei rischi a livello di cadere, di instabilità, quindi anche lì devi fidarti della protesi, devi buttarti, devi lanciarti!”

Stelle nello Sport da due anni organizza lo Sportability Day, per mettere in contatto la realtà Ligure dello Sport con i disabili, in particolare i più giovani, e renderli consapevoli di tutte le possibilità loro offerte dalle varie società. Con questo spirito, c’è un messaggio che vorresti lanciare a tutti, bambini, ragazzi, genitori, e istituzioni, per far capire quanto è importante lo Sport per la crescita di tutti, e per l’inclusività?
“Per me lo Sport è sempre stato importante, per mettersi in gioco, riscoprirsi, e conoscersi, però sicuramente per una persona con una disabilità affrontare una prova, una sfida a livello sportivo avrà degli effetti positivi su tutte le sfide che dovrà quotidianamente affrontare andando incontro alla sua disabilità. Anche solo che fare una rampa di scale per una persona con una protesi può essere motivo di ansia, di preoccupazioni, invece uno si deve metter lì, testa dritta e andare, e sicuramente quando cade avere la forza di rialzarsi, perché non è importante quante volte si cada ma quante ci si rialza dopo che si è caduti. Ricordiamoci che la vita è al 10% quello cosa ti succede e al 90% come reagisci te a quello che succede”

https://sportabilityliguria.it/2023/07/11/sabato-23-settembre-ritornera-lo-sportability-day/

Quali sono i tuoi programmi per il prosieguo del 2023?

“Tornare ad allenarsi seriamente, purtroppo -ahimè- sono stato sottoposto a un secondo intervento al moncone per l’asportazione degli osteofiti che si erano instaurati sulla punta del femore, di conseguenza sono dovuto stare parecchi mesi fermo, e perciò ho il programma di rimettermi in carreggiata a prendere coi denti questa stagione 2023 Indoor di Atletica”

Federico Burlando

Per ulteriori Informazioni:

Art4Sport

Andrea Modica e la sfida dopo l’amputazione: “Ho perso la gamba ma ritrovato la vita. Grazie a Bebe Vio sogno le Paralimpiadi

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Agnese Spotorno (atletica),  Amanda Embriaco (canoa/kajak) Cinzia Mongini (danza sportiva),  Emanuele Valenza (atletica/paracadutismo indoor), Enrico Zappavigna (pallavolo – sport silenziosi), Francesca Salvadè (sport equestri) Francesco Bocciardo (nuoto), Gian Filippo Mirabile (canottaggio) , Lorenzo Tonetto (atletica) , Vittoria Oliva (tennistavolo).

Foto tratte dal profilo Instagram di Andrea Modica

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