Sport, integrazione, volontariato e sociale: la storia e i progetti di NoiHandiamo

0
1261

NoiHandiamo è un’associazione impegnata a promuovere l’integrazione delle persone con disabilità nella società e nell’abbattimento di tutte le barriere culturali e architettoniche che possono limitare la libertà della persona disabile con problemi motori, al fine di promuovere spiagge, strutture turistiche e attività sportive per tutti.

Una storia nata nel 2014 dall’incontro e dall’impegno di Mirtha Barbetti, commerciante, Marco Carbone, dipendente nell’omonimo negozio di moto e allenatore della squadra di basket Bic di Genova promossa in A1, Alberto Cona, commercialista, Massimo Guatelli, Paolo Federici, rispettivamente impiegato alla cooperativa Tassano e informatico presso la Virtual Duferco Group, entrambi nella nazionale di rugby e Claudio Puppo, Segretario e coordinatore della Consulta Regionale del’Handicap della Regione Liguria, vicepresidente nazionale dell’Anglat e fondatore della squadra di basket in carrozza Bic di Genova.

Ai microfoni di SportabilityLiguria.it, Marco Carbone ha raccontato l’impegno sportivo dell’associazione e personale:

“La nostra non è un’associazione sportiva ma è un’associazione di volontariato. Noi, in realtà, ci siamo costituiti nel 2014, per lo più, i nostri progetti sono legati all’accessibilità alle spiagge libere. Quindi molto ludici. Io personalmente ho sempre fatto parte del mondo sportivo paralimpico sono allenatore di basket in carrozzina. Pratico diversi sport a livello personale. Come associazione abbiamo organizzato dei raduni, per esempio, di Handbike da fuori strada e delle partite di basket in carrozzina. Come attività sportive vere e proprie abbiamo fatto quelle, la nostra attività principale è più orientata al sociale e all’accessibilità”.

Lo sport è centrale per NoiHandiamo, come testimoniato anche dall’iniziativa handbike:

“A titolo personale facciamo tutti attività sportiva all’interno della associazione e in qualche maniera coinvolgiamo i presenti. Abbiamo portato avanti questa handbike da fuori strada. Abbiamo creato il primo raduno nazionale a Sestri Levante per portare alla ribalta e per sensibilizzare questo turismo accessibile che non deve essere solo il mare. Ci siamo anche occupati infatti anche delle montagne che abbiamo alle spalle. Abbiamo utilizzato questa attività sportiva per andare a sensibilizzare le amministrazioni per la sistemazione dei sentieri e la loro accessibilità. Come associazione stiamo portando avanti un progetto da noi realizzato di una barca completamente accessibile. Una barca trasformata che dà la possibilità alle persone con disabilità, anche molto grave, non solo di salire e scendere dalla barca con le proprie carrozzine ma addirittura di fare il bagno in autonomia”.

Uno dei progetti più sentiti da Marco Carbone riguarda proprio l’imbarcazione LaMaxGua:

“Questa barca è una cosa ludica, si parla di andare a fare il bagno in mare, però, in qualche maniera, potrà essere comunque utilizzata per tutte quelle attività che si svolgono in mare e dove c’è necessità per persone con disabilità. In qualche maniera una barca del genere si presta anche per molte esperienze che ora richiedono aiuti e impegni diversi. Ora sarà più semplice. È una barca con lo specchio di poppa con una plancetta elevabile che entra completamente in acqua. Come un ascensore. Può scendere a livello dell’acqua, fare immersioni e nuotare, poi ritorna sulla plancetta che riporta al livello della coperta”.

Facilitare l’ingresso in mare e la permanenza in acqua in totale sicurezza:

“Io ho girato un po’ tutta Italia per capire i progetti di accessibilità al mare. Per lo più si parla di barche a vela, perché si è più orientati a quelle. Mancava la facilità di una barca a motore che permettesse l’uscita e la passibilità di stare in mare. La barca a motore ha una valenza più ludica rispetto a quella a vela. Quello che ci premeva era non fare il classico sollevatore che preleva la persona e lo immerge in acqua, una soluzione più facile a livello economico, ma che dava una risposta solo ed esclusivamente a persone che si muovono in sedia a rotelle. Mi premeva costruire un accesso facilitato tramite plancetta proprio perché dà una risposta molto più ampia. Lì possono salire e scendere persone che non possono nemmeno salire sul gommone. Chiunque insomma. L’ascensore lo usano tutti e questo fa la differenza”.

Carbone ha sottolineato l’importanza dello sport:

“Direi che è fondamentale. Io ho avuto l’incidente nel ’97 e allora le possibilità di fare attività sportiva e attività ludiche erano limitate. Negli anni c’è stata un0evoluzione importante. La strada da fare è ancora tanta. Lo sport è importante per tutti. Normodotati e disabili. Abbiamo una cultura sportiva ancora un po’ limitata e lo vediamo andando spesso nelle scuole. Molte volte i ragazzi non affrontano attività sportiva. Questo è secondo me un grosso problema. Lo sport aiuta ad integrarsi moralmente, a capire la presenza dei limiti, al di là di disabilità. Capire e comprendere i propri limiti è fondamentale per crescere e alzare un po’ l’asticella. Determinanti le competizioni, la sconfitta, il sacrificio per raggiungere un risultato. È chiaro che per la persona disabile, il fatto di ritornare a fare un’attività sportiva, di squadra o individuale aumenta l’autostima e, in qualche maniera, anche le abilità e l’integrazione. Si sta nelle palestre, negli spogliatoi, si va in trasferta. Si ritorna a fare una vita normale, soprattutto per chi ha una disabilità acquisita. Si torna a fare quello che già si sapeva. È molto bello e avviene grazie allo sport”.

Il ricordo sportivo più bello:

“Per me quando sono sceso dalla mia carrozzina che uso quotidianamente e sono salito su una carrozzina sportiva che si muoveva velocemente, molto più performante e agile. Ho iniziato a giocare con altri ragazzi. Ho ritrovato quella sana competizione, quel sano confronto. Lì qualcosa è scattato e mi ha fatto comprendere che qualcosa si poteva ancora fare. Di lì è iniziato il mio percorso”.

INFORMAZIONI UTILI E CONTATTI 

Indirizzo: Via Portobello n° 14
16039 Sestri Levante (GE)

Mail: info@noihandiamo.org

Sito: noihandiamo.org

Facebook: Associazione NoiHandiamo

Instagram: NoiHandiamo

 

 

Simone Fargnoli