
Lo scorso sabato sera, tra grandi emozioni e tanta felicità, c’è stata la festa del BIC Genova che si è riunita per celebrare il periodo di Natale. Sul palco del Crazy Bull cafè di Sampierdarena la Belli Colori Band e la presentazione degli atleti della società del presidente Marco Barbagelata. Prima la pizzata e poi scambio di auguri, tra musica e risate per tutti, non solo per i ragazzi. Tra gli ospiti anche Christian Puggioni, ex portiere della Sampdoria, figura sempre al fianco di questa realtà.
Il commento di Giulio Attardi: “BIC Genova significa essere inclusi nella comunità e ciò avviene facendo famiglia, facendo rete. Abbiamo tantissimi ragazzi e abbiamo le famiglie, e insieme a loro costruiamo, grazie all’attività sportiva, perché l’attività sportiva è reale strumento di educazione, per loro dei momenti non solo di gioia, di felicità ma proprio dei momenti dove loro possono migliorare quello che è la loro performance sportiva e le loro attitudini, i lori sogni. Facciamo tutto questo con il calcio e con il basket, che sono due sport bellissimi. Siamo passati da avere una quindicina di ragazzi a ormai quasi sessanta atleti. Disabili e normodotati si sfruttano a vicenda. I ragazzi quando sono all’interno di un gruppo e si integrano creano comunque delle amicizie, dei legami. Migliorano perché con loro giocano. Noi facciamo anche calcio integrato. Vengono società sportive da noi, per far allenare i loro atleti con i nostri ragazzi. Noi ci divertiamo, i nostri atleti sono felicissimi ma quelli che, alla fine della giornata sono ancora più ricchi sono i tanti ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, mi dicono non avevo mai fatto un’esperienza del genere. Grazie”.
Le parole di Puggioni: “Un evento fantastico. Io al BIC mi sono avvicinato anni fa. Quando sono andato a trovarli negli allenamenti sono stato proprio rapito dal loro sorriso, dal loro entusiasmo. Roberto il portiere voleva venire con me a Benevento. Era una furia di emozioni incredibili. Adesso che mi trovo a Genova ho il piacere di poter aiutare concretamente, creando qualche sinergia, magari per provare ad allargare il loro bacino di accoglienza e la loro struttura”.