
Quattro medaglie a Tokyo 2020 e altri grandissimi risultati in carriera. Il classe 2000 Simone Barlaam ha incantato anche al Trofeo Nico Sapio 2021 alla Piscina Sciorba di Genova. Tempi pazzeschi e una crescita continua per un ragazzo che, di fronte all’ipoplasia congenita del femore destro e alla sua disabilità, ha reagito anche grazie allo sport. L’eccellenza italiana si racconta a Sportablity Liguria, sottolineando l’amore per il nuoto e lanciando un messaggio ai ragazzi.
L’esperienza al Trofeo Nico Sapio 2021 ha lasciato tempi da record per Simone:
“È la mia seconda partecipazione, la prima nel 2018 con la batteria open paralimpica 100 stile. Questa mattina ho fatto i 100 stile. È stato il mio secondo impegno stagionale. Stiamo riprendendo un po’ di forma dopo le vacanze post Tokyo. Questa mattina ho migliorato il mio record europeo nei 100 stile in vasca corta. Oggi pomeriggio il record del mondo nei 50 delfino. Non so se verranno riconosciuti ma è un buon segnale per cominciare alla grande questa stagione”.
Un grazie a Genova e alla giornata per la splendida manifestazione:
“Manifestazione molto bella. Abbiamo beccato un bellissimo solo qua a Genova. Abbiamo passato il tunnel che divideva con la Lombardia e dalla nebbia siamo passati al sole. È organizzata benissimo, ho incontrato un sacco di amici, persone che non vedevo da tanto e mi son divertito molto. Grazie Genova”.
Il ricordo dei successi di Tokyo sono ancora vivi:
“Tokyo è stata un’esperienza unica, la prima della mia vita e mi porto dietro tanta consapevolezza. Ho imparato molto su di me, come atleta e come persona. Ho dei ricordi più che positivi da Tokyo e ovviamente quattro pezzi di ferro abbastanza importanti che mi sono portato al colla”.
Il nuoto è una passione lontana, trasformata poi in professione:
“L’amore per il nuoto c’è sempre stato. Fin da piccolo avevo questa passione per l’acqua e per gli animali marini. Nel 2015 sono entrato nella FINP, nel mondo paralimpico e nella mia società la Polha Varese. Da lì questa passione per il nuoto è diventata più seria e praticamente una professione”.
Un messaggio ai 5000 ragazzi disabili liguri che non fanno educazione fisica:
“Intanto non si nasconda la disabilità. La disabilità non è niente di male, non è un tabù, non va nascosta. Anzi lo sport aiuta ad accettare, come ha fatto per me, la propria condizione fisica e ad esporsi. Nel caso del nuoto siamo letteralmente messi a nudo o quasi. Non possiamo nascondere la nostra attività. È molto importante aiutare l’autostima, soprattutto in una fase di crescita. Ci sono tantissime realtà regionali di società paralimpiche come la mia, Francesco Bocciardo che lavora anche in regione, campionissimo ligure e genovese, è una delle persone che potete contattare per conoscere questo mondo. Realtà ce ne sono, vogliose di fare e direi a questi ragazzi che vi aspettiamo a braccia aperte”.
Simone Fargnoli