
L’Unione Italiana Ciechi Ligure e genovese dedica, da tempo, molto spazio allo sport, considerato un’ottima occasione sociale e di integrazione. Il gruppo sportivo è ricco di iscritti e, nonostante le difficoltà imposte dal Covid-19, non manca la voglia di crescere e di migliorarsi costantemente. Carolina Liberato, responsabile della sezione sportiva, ha raccontato l’attività e gli obiettivi.
Le discipline promosse daell’organizzazione:
“L’Unione Ciechi si concentra principalmente su tutti gli sport accessibili ai non vedenti e io faccio parte del gruppo ligure. Un gruppo sportivo nel quale si praticano, tra gli altri, judo, nuoto, aikido, showdown, calcetto. L’ambiente è molto vario. Poi c’è qualche ragazzo che pratica atletica leggera, altri fanno baseball. Senza dimenticare scacchi e arco”.
Un obiettivo da raggiungere, anche con l’aiuto di SportAbility:
“L’obiettivo sportivo è cercare di ampliare il più possibile e aggiungere vari sport. Sono contenta del progetto SportAbility perché, anche con le future manifestazioni, possono aiutare a rendere accessibili altri sport oltre quelli che già facciamo”.
Ogni ragazzo è seguito da un istruttore, si punta al confronto:
“Ognuno di loro ha il suo istruttore, il suo allenatore. Tutti separati tra i vari sport e sono integrati molto bene. In queste realtà ci sono anche persone vedenti, un altro nostro obiettivo è quello di creare molta integrazione in modo che i non vedenti non restino in un ambiente chiuso ma che possano confrontarsi con chi ha altre disabilità o con chi è normodotato. I ragazzi sono ben integrati all’interno dei vari gruppi sportivi. Tutto questo ha un valore sociale importante”.
Lo sport assume un valore fondamentale, soprattutto a livello integrativo:
“Innanzitutto avere un confronto con le altre persone, essere integrato nella società. Purtroppo chi non vede è facilmente escludibile da tutti gli input visivi che ci sono nella società. Integrarsi con lo sport è una cosa fondamentale. I ragazzi soprattutto sono contentissimi di fare sport perché questa è un’occasione per conoscere altri giovani, per fare amicizia. Lo sport è molto importante”.
Il Covid-19 ha rallentato il programma e complicato la situazione:
“Purtroppo il Covid-19 ha condizionato la situazione. Ha bloccato un po’ la nostra crescita a livello sportivo perché si sono allungate le distanze che per noi sono veramente un problema. Da questo punto di vista si è fermato tanto, e la manifestazione che promuoverà SportAbility sarà importantissima per ripartire. Anche i progetti che avevamo in cantieri hanno risentito di questa pandemia ma non abbiamo rimpianti. La ripartenza è obiettivo e, allo stesso tempo, speranza. Poi penso agli sport di contatto che ne hanno risentito più degli altri. Io sono una aikidoka ed è un anno e mezzo che non posso praticare il mio sport. Vogliamo tutti ricominciare a pieno ritmo”.
Non mancano, però, soddisfazioni e appuntamenti da ricordare:
“In questo periodo si sono già svolti i campionati di tennistavolo a Bologna, e dei ragazzi liguri si sono classificati nei primi dieci posti, poi abbiamo un’atleta di judo che è andata a un passo dalle Olimpiadi, poi ad agosto abbiamo in programma attività con la moto d’acqua, è tutto ancora in elaborazione ma stiamo lavorando per alcune iniziative”.
Facile entrare in contatto con l’UICI ligure:
“Principalmente, io sono referente per i giovani e posso essere un tramite e un contatto, altrimenti ci si può rivolgere direttamente all’ufficio di Genova e dei vari poli”.
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