
Il Tennistavolo Don Bosco Varazze, grazie alla storia e alla crescita di Vittoria Oliva, è pronto ad allargare i suoi orizzonti e a diventare un punto di riferimento per questa disciplina in Liguria. Luca Lavoratti racconta l’impegno della società per la disabilità e non solo.
L’incontro con Vittoria e la voglia di dare a tutti la possibilità di fare sport:
“Io ho un passato di volontariato che mi ha seguito per tutta la vita. Tutt’ora sono volontario in Croce Rossa e negli anni ho avuto contatto con la disabilità, inoltre avevo già visto delle attività sportive in giro. Poi l’amicizia con il papà di Vittoria ha fatto si che un giorno mi parlasse di questa situazione e io mi sono detto perché non provare. Alla fine anche per me è stato come partire da zero, perché non avevo esperienza negli allenamenti con i disabili. Ho preso contatto con la Federazione e mi hanno supportato loro. Questo discorso è iniziato così e il tutto penso dia soddisfazioni alla ragazza e non solo. Anche per noi è una soddisfazione e una cosa molto buona che in futuro potrebbe svilupparsi ulteriormente. Noi siamo pronti a dare una mano e a cercare di dare un’opportunità di attività sportiva che possa gratificare loro”.
La crescita in tempo di Covid e l’entusiasmo condiviso:
“Vittoria si era approcciata all’attività senza però essere seguita costantemente e avere una palestra con accessibilità adeguata. Prima che potesse iniziare in palestra da noi è esplosa la pandemia Covid. Io ho un locale di proprietà e fortunatamente siamo riusciti ad allenarci. Essendo allenatore federale, infatti, ho avuto questa possibilità. Io l’ho vista molto entusiasta, molto partecipe e quindi abbiamo atteso l’apertura delle palestre lavorando in questo locale. Al terzo allenamento ho chiesto a suo padre di riprendere quello che stavamo facendo. Poi ho inviato il video al fisioterapista della Nazionale, più che altro per avere dei consigli, per capire se stessi facendo bene. Lui poi mi chiamò chiedendo il permesso di girarlo all’allenatore della Nazionale, Alessandro Arcigli”.
Il primo incontro con la Nazionale italiana:
“Il giorno dopo mi ha chiamato l’allenatore della Nazionale e ci ha chiesto di andare a Lignano per vedere Vittoria. Lui mi ha detto di aver notato la propensione verso questo sport e ha sottolineato che voleva osservarla da vicino anche per la giovane età rispetto agli atleti presenti. Siamo partiti per Lignano, stando su tre giorni e da lì è partito questo percorso che la vede coinvolta nel giro della Nazionale di seconda fascia, subito dopo gli atleti che sono alle Paralimpiadi. Quando torneranno da Tokyo la chiameranno di nuovo e farà un periodo di allenamenti con loro”.
Progetto individuale ambizioso per il futuro:
“Il mio progetto, che ho già condiviso con lei e con i genitori, è una sorta di sogno. Io spero, infatti, nel giro di tre anni di metterla in condizione di poter andare alle Paralimpiadi di Parigi. Ci saranno tantissimo lavoro e tantissimi sacrifici da parte di tutti. Questo è l’obiettivo”.
L’esperienza di Vittoria potrebbe assumere un valore più grande:
“Mi piacerebbe che Vittoria diventasse un simbolo, un esempio per tanti ragazzi che hanno varie tipologie di problemi e che possano dire anche io ce la posso fare. Lei è una ragazzina spettacolare. Ha un modo di approcciarsi alla vita veramente fantastico. Se si riuscisse a portare a termine il nostro percorso con la Paralimpiade credo che diventerebbe ancora più comunicativa questa storia. Darebbe una grandissima mano a tutto il movimento, lei rende le cose molto belle. Io ce la metterò tutta, ci proviamo ma non sarà facile perché gli anni sono tanti ma non troppi. Vittoria è migliorata molto ma abbiamo ancora diverse cose da mettere a posto”.
Un gruppo unito, con la speranza di diventare una sorta di punto di riferimento della disciplina in Liguria:
“In società il progetto è stato condiviso da tutti, lei è diventata parte integrante del gruppo. Fa degli allenamenti anche con il resto del gruppo. Si sta creando un bell’ambiente. Noi ci siamo tesserati come società abilitata anche all’attività paralimpica, perché serviva un’affiliazione diversa. Con l’allenatore della Nazionale ci siamo sentiti e gli abbiamo detto che siamo pronti a collaborare con qualsiasi situazione presenti in la Liguria. Dopo un anno di lavoro del genere mi sento anche più pronto”.
L’obiettivo è continuare a crescere, nonostante le difficoltà:
“Ora servirà trovare anche un po’ di supporto economico. Il nostro è uno sport che viene considerato quasi minore, quindi non è semplicissimo gestire tutte le cose. Ora stiamo cercando di migliorare e cerchiamo di crescere. In questo momento Vittoria è l’unica atleta della società al momento ma noi siamo aperti e a disposizione per qualsiasi persona”.
Luca Lavoratti sta provando a dare un taglio nuovo alla società:
“Con il mio ingresso dirigenziale ho cercato di dare un’impronta un po’ più strutturata. Sfruttando i contatti che ho maturato in Federazione sto cercando di rendere questa società un esempio a livello ligure, sia per gli atleti normodotati che per i disabili. Abbiamo firmato qualche accordo con la Decathlon per crescere insieme. Il mio obiettivo è avere serie nazionali femminile e maschile nel giro di tre anni, ora partiamo con la B Femminile e poi vedremo. Vogliamo allargare la base dei ragazzi e bisogna avere anche un’immagine che attiri i ragazzi. Per questo ho insistito tanto per avere uno sponsor e delle divise, in modo da creare un pacchetto completo che invogli i ragazzi”.
Venerdi 20 e domenica 21 agosto giornate da ricordare con il Ping Pong Gala, in Piazza Nello Bovani a Varazze con il patrocinio Sportability:
“In giro la situazione è un po’ strana ma avremo adesioni. Sono abbastanza tranquillo sul Torneo dei Turisti, ora vediamo il discorso tesserati, speriamo ci sia una buona affluenza. Abbiamo tanti premi e sarei felice di consegnarli tutti”.
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Simone Fargnoli