Polisportiva Quinto tra agonismo e divertimento: “Conta molto il gruppo”

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Polisportiva Quinto tra agonismo e divertimento: “Conta molto il gruppo”

Dopo decine di anni in prima fila nell’offrire la possibilità di fare sport a tutti, la Polisportiva Quinto ha superato le difficoltà, causate dall’emergenza Coronavirus, ed è già pronta per ripartire a settembre. Il responsabile di questo fantastico gruppo è Antonio Sollazzo che ha deciso di raccontare la sua lunga avventura a fianco dei ragazzi disabili e di sottolineare il valore dello sport.

Una società con una lunga storia:

“Noi come società sportiva di questo tipo esistiamo da 24 anni. Io, in particolare, me ne occupo da 24 anni. Ho iniziato con persone con handicap intellettivo, che sono ancora il 70% dei partecipanti. Con i gruppi grossi facciamo allenamenti due volte alla settimana a Villa Gentile. Con i ragazzi più avanzati, quelli che fanno praticamente agonismo, ci alleniamo anche sei volte alla settimana”.

Il primo atleta di Antonio è stato Michele Briano, una conoscenza di Sportability:

“Michele Briano è stato il mio primo atleta, ho iniziato con lui nel ’77. Ora fa tante cose e si diverte, lo avete anche intervistato su Sportability. Con lui ci siamo tolti tante soddisfazioni, a livello nazionale e internazionale, siamo arrivati anche agli Europei”.

Un obiettivo chiaro, nonostante le difficoltà:

“L’obiettivo è portare più persone possibile i nostri ragazzi, questa è una società che non si è mai fermata. Ora mi sta dando una mano un amico e collaboratore ma non ci fermiamo. Ci sono tante difficoltà, anche dal punto di vista economico. Spero che a qualche giovane venga la voglia di aiutarci e di lavorare con questi ragazzi”.

L’impegno della Polisportiva segue due strade che si intrecciano. Divertimento e agonismo:

“I percorsi sono due, noi siamo anche associati allo Special Olympics Italiani. Facciamo allenare i più bravi con gli altri proprio per tenere un punto in comune. Noi siamo iscritti al SOI perché per loro sono giochi, ricercano un aspetto ludico e di aggregazione. Con loro abbiamo portato due ragazzi ai mondiali: a Los Angeles nel 2016 e ad Abu Dhabi nel 2019 nella mezza maratona. Allo stesso tempo, lavoriamo in ambito paralimpico in contatto con il CIP, abbiamo un paio di atleti molto bravi, che si allenano tutti i giorni praticamente. Ci si allena in gruppo e quelli particolarmente bravi vengono qualche volta in più per essere seguiti più da vicino. Quando sono in tanti è molto bello perché è una festa e loro si divertono ma è difficile insegnare e migliorare le tecniche quando si è in tanti. Noi vogliamo far crescere tutti insieme e far divertire, poi quelli che emergono cerchiamo di fargli migliorare anche singolarmente. L’intenzione è comunque quella di far collaborare tutti insieme perché il più aiuta quello con più difficoltà. È una crescita di gruppo”.

Buoni risultati e tanta soddisfazione, anche per i risultati più semplici:

“Sono felice di avere a volte qualche campione o qualche atleta particolarmente bravo, certo, ma sono anche felice di avere un ragazzo che riesce a concludere un giro di corsa e a superare le difficoltà. Dà soddisfazione anche questo, forse anche di più. Nel nostro gruppo avevamo ragazzi che non riuscivano nemmeno a fare un giro di corsa mentre ora lo fanno. Sono cresciuti, fanno quello che fanno gli altri, con problemi e situazioni diversi, ma l’esercizio tecnico alla fine riescono a portarlo a termine”.

Il Covid non ha fermato le attività e la crescita è stata continua:

“Non voglio prendermi meriti ma la nostra è una delle poche società che ha potuto continuare a fare attività, poiché Villa Gentile ci ha dato sempre la possibilità di andare al campo. All’inizio andavano quelli della Nazionale, poi siamo andati noi, certo, in maniera scaglionata, con cinque ragazzi al giorno e con tutte le misure previste. Eravamo in tre sul campo a tenerli distanziate. Siamo pure riusciti a fare qualche piccola gara, una delle quali dedicata ad un nostro ragazzo che purtroppo è mancato. Non abbiamo mai smesso. Anche il SOI ha dovuto fare delle sfide online. Il Covid non ci ha fermato, ora abbiamo più di venti ragazzi. Siamo io e un altro mio amico, pensionato come me, che fa più il segretario e che mi viene anche ad aiutare sul campo. Noi con il Covid abbiamo fatto tutto, abbiamo prolungato anzi gli allenamenti fino a luglio, continuando oltre la data solita. Sembra un paradosso ma è stato l’anno che ci siamo allenati di più”.

Il valore dello sport per i ragazzi è sempre fondamentale:

“Per loro è una cosa molto importante, ci tengono molto e vogliono migliorare. Da noi conta molto il gruppo, c’è un’armonia incredibile. Faccio l’esempio di un ragazzo autistico che fino a quando ci allenavamo mi scriveva, parlava con tutti, quando abbiamo smesso non si faceva più sentire. Aveva messo da parte l’atletica e si era dedicato a un nuovo obiettivo. Per loro finire è portare a termine un impegno, conoscere gli altri. Venire lì a correre a Villa Gentile si sentono importanti. Loro vengono volentieri a fare sport, nessun obbligo”.

Prossime tappe già fissate, a settembre si riparte:

“Alcuni agonisti si stanno ancora allenando, mentre noi, come gruppo completo, riprenderemo a settembre. Ci prepareremo per la prossima stagione, con l’obiettivo di fare gli Indoor che saranno a febbraio, marzo 2022”.

Il progetto prosegue e Antonio Sollazzo ha raccontato la sua lodevole idea, nella speranza che qualche volontario possa aiutare la società:

“Abbiamo bisogno di forze fresche che possano darci una mano. Noi abbiamo pochi finanziamenti e con il Covid abbiamo un po’ sofferto, vista la chiusura della nostra sede. I ragazzi non pagano nulla, tolte le spese del campo. In questi anni abbiamo evitato di far pagare i nostri partecipanti. Proseguire dopo una situazione del genere, a livello economico, non è facile. Noi siamo tutti volontari, quello che facciamo arriva dal cuore, senza alcun tipo di introito economico. Chi volesse venire ad aiutarci dovrebbe farlo come volontario perché vogliamo continuare a far crescere i nostri ragazzi gratuitamente. La mia idea è proprio questa: dare la possibilità a questi ragazzi di fare sport con il minor esborso economico possibili. Non voglio divisioni poveri o ricchi, sono tutti sullo stesso piano e, fino a quando riuscirò, andrò avanti con questo mio progetto”.

Facile contattare la Polisportiva Quinto per chi volesse iniziare e provare con questa splendida realtà:

“Noi abbiamo il sito della Polisportiva Quinto e lì si possono trovare tutti i recapiti per iniziare con noi. Si può contattare anche la FISPES e il CIP si può arrivare facilmente a noi”.

Simone Fargnoli 

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