
La savonese Chiara Bruzzese, una delle punte di diamante di Semplicemente Danza, è stata tra le protagoniste della Coppa del Mondo di Danza Paralimpica da poco conclusa a Genova.
Una storia di pura passione quella della ragazza che, dalla nascita, soffre di tetraplegia spastica. Ballare diventa, dunque, fondamentale a livello fisico e, soprattutto, umano, per sconfiggere ogni difficoltà. Tramite le parole di chi la conosce da vicino, il ritratto di una grande atleta.
Luisella Frumento di Semplicemente Danza ripercorre l’esordio di Chiara:
“Chiara Bruzzese è una ragazza molto sportiva. Lei non si ferma veramente davanti a nulla. Ha fatto nuoto, ha fatto equitazione e poi ha scoperto la danza sportiva, se ne è subito innamorata. Da allora la segue settimanalmente, fa due tre allenamenti settimanali. Ha iniziato a danzare ad Albenga con il coreografo e giudice internazionale, Edo Pampuro, lui ha portato la danza in carrozzina a Savona”.
L’arrivo della ragazza nella società, dove tutt’ora è tesserata:
“Cinque o sei anni fa ha conosciuto la nostra realtà, la Semplicemente Danza. Qui ha veramente iniziato il suo lavoro in maniera seria e professionale, partecipando a competizioni di altissimo livello. Abbiamo girato praticamente tutta Europa, siamo state a Malta, Inghilterra, Irlanda, Russia, Slovacchia, Germania, Olanda. Ha fatto competizioni veramente in ogni Paese. Lei ha un medagliere molto ricco, è campionessa italiana assoluta, in carica; fa parte della Nazionale Azzurra e ha vinto la Coppa delle Nazioni a Bratislava. È quarta nella ranking list a livello mondiale e in Russia ha ottenuto il primo posto. Tra l’altro insieme abbiamo fatto un pezzo molto particolare. Abbiamo ballato io, che sono non vedente, Chiara, in carrozzina, e un professionista di danza classica, che è stato primo ballerino al Teatro di Torino. Abbiamo portato questo pezzo a Mosca, è stato bellissimo. Oggi Chiara è seguita dal maestro Davide Mori Romeo che le ha montato coreografie veramente eccezionali per la Coppa del Mondo che si è svolta a Genova”.
La Coppa del Mondo a Genova, una partecipazione importante:
“Ha portato il Solo Freestyle, e si è classificata al quinto posto, e il Combi Freestyle. Quest’ultimo con Anthony Oggero Alves, che è il nostro insegnate di Street Dance ed anche un ballerino di livello internazionale. Lì sono arrivati settimi. Hanno fatto un pezzo in cui lei interpreta Marylin e lui fa la parte del suo fotografo”.
Per Chiara la danza permette di superare le difficoltà, un ruolo fondamentale:
“Per Chiara la danza è la vita, lei ha la possibilità di interagire con tante persone, di incontrare, di socializzare. Può essere parte del mondo, girare, vedere posti nuovi. Ovviamente le serve anche come fisioterapia perché durante gli allenamenti si mette in gioco e prova a superare i suoi limiti, sviluppando quelle capacità coordinative, sensoriali e motorie, nelle quali ha davvero tante difficoltà. Ha una tetraplegia spastica dalla nascita, ha degli spasmi muscolari e difficoltà agli arti. Gli allenamenti durante la settimana le permettono di acquisire una mobilità migliore. Ha fatto davvero tanti progressi, grazie a Davide che la segue in maniera scrupolosa. Chiara è veramente felice, lo sport le fa bene sia al fisico, sia alla mente”.
Già fissato il prossimo obiettivo, come conferma Luisella:
“Il prossimo impegno di Chiara sarà il campionato italiano, che si disputerà a Rimini il 18 luglio. Si sta preparando ora per questo evento. Speriamo di riprendere al 100% senza doversi più fermare”.
Infine, una menzione alle specialità preferite da Chiara:
“Le specialità che preferisce sono Show Dance e Freestyle. Lei fa il Solo in queste categorie e, in coppia con un ballerino normodotato, il Combi. Se si trovasse un partner in carrozzina potrebbe fare il doppio Freestyle”.
In coppia con Chiara Bruzzese alla Coppa del Mondo di Danza Paralimpica Anthony Oggero Alves:
“È stata la nostra prima volta insieme, per me proprio la prima in un campionato paralimpico. È stata un’esperienza nuova e gratificante. È stato un onore debuttare in una gara così di prestigio, con tanti atleti di livello. Sono contento anche del risultato ottenuto, dobbiamo continuare in questo modo”.
Una preparazione e una strategia precise:
“L’abbiamo preparata in sala insieme a Davide, il nostro coach. Abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, di energico, di simpatico. Abbiamo utilizzato alcune canzoni, lei era la mia Marylin e io il suo fotografo. Abbiamo utilizzato degli skills dell’Hip Hop, la mia specialità. Spero sia piaciuto questo show”.
Poco tempo per organizzare l’evento, a causa del Covid-19, ma grandi margini di miglioramento:
“Ci sono determinati passi e coreografie che possono richiedere più o meno tempo. Sostanzialmente ore di lavoro. Dipende. Noi ci abbiamo messo un mese. Abbiamo iniziato tardi per via del Coronavirus, però in un mesetto abbiamo preparato un bel pezzo. Con più tempo riusciremo a migliorarlo o farne nuovi più belli”.
Simone Fargnoli