
Il 18 giugno, Torino è diventata la capitale italiana dello Sport Integrato. Il CSEN, Centro Sportivo Educativo Nazionale, con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha portato avanti un progetto che si è fatto strumento di inclusione sociale. L’ampio impegno prevede molte proposte che vanno da un percorso di formazione per gli insegnanti della scuola primaria a laboratori di sport integrato, passando per attività espressive e per alternanza scuola-lavoro. L’obiettivo che continua ad essere lo stimolo del CSEN è quello di creare uno spazio di cultura, di incontro sociale, di formazione e di pratica dello Sport Integrato.
La Liguria contribuisce, da sempre, al progetto nazionale e venerdì 18 giugno, alcuni rappresentanti hanno partecipato ai Giochi Nazionali di Torino: una selezione di dieci ragazzi normodotati e disabili e cinque accompagnatori, guidati dal referente regionale Christian Ferrari e dai tutor sportivi ed artistici Vincenzo Porrovecchio, Noemi Falletta e Francesco Rovere. Vere e proprie dimostrazioni di Sport Integrato con la voglia di dare a tutti la possibilità di fare sport.
I ragazzi che hanno rappresentato la Liguria provengono dall’Istituto Ruffini, dal Polo Tecnologico Imperiese e dall’ISAH: Gabriele Taramasco e Serena Coppola per l’ISS Ruffini; Valentina Cornelis e Giorgia Rao per il Polo tecnologico Imperiese; Alessio Valalà, Natan Canfori e Angelica Negro dell’ISAH Njord Tirotta dell’Albergiero di Taggia.
Per rispettare le normative legate al Covid-19 e alla prevenzione di assembramenti hanno partecipato soltanto le regioni del Nord Italia: il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e, proprio, la Liguria.
Al sito di riferimento (polosportintegrato.it), il responsabile del progetto, Andrea Bruni, ha dichiarato:
“Un’idea innovativa e aggiornata di sport attraverso la quale intendiamo porre l’attenzione sull’atleta e non sul risultato ad ogni costo. Con lo sport integrato vogliamo battere il razzismo, l’odio, la discriminazione verso un altro che consideriamo diverso. Vogliamo convincere i giovani che la gestione dei conflitti passi attraverso il confronto con le differenze e non con il rifiuto e la violenza, che non saranno mai in grado di risolvere il problema della diversità umana, che in quanto tale è per noi un valore ed una ricchezza. Con Cambia il Tempo il CSEN è impegnato a generare luoghi di relazioni umane e aggregazione in grado di contribuire a fornire risposte concrete alle domande sociali che il nostro tempo ci pone”.
Lo Sport Integrato e i Giochi Nazionali, disputati venerdì scorso, avevano la pretesa di essere una sorta di metafora della vita quotidiana, nella quale è possibile creare le condizioni migliori per offrire a tutti le giuste opportunità di crescita, in un ambiente capace di valorizzare le differenze.