
L’incredibile passione di Matteo Orsi per il tennistavolo ha un’origine difficile, nasce come reazione ad un’enorme difficoltà che, a volte, la vita costringe ad affrontare. La sua esistenza cambia il 25 maggio 2014 a causa di un grave incidente stradale, avvenuto durante il rientro in motorino da una partita di calcetto. Un episodio che lo costringerà a vivere sulla sua sedia a rotelle a causa di lesioni irreversibili alla colonna vertebrale. Dopo 5 mesi di ospedale, lo sport diventa fondamentale, Matteo conosce il tennistavolo.
Il difficile post incidente e il periodo in ospedale non fermano la determinazione del giovane, che trova nello sport un alleato determinante:
“Ho trascorso il primo mese a letto e poi ho iniziato la fisioterapia per recuperare le forze. Avevo anche diversi traumi e fratture. Ho recuperato tutto il possibile anche grazie al tennistavolo che è sport di movimento. Volevo uscire il prima possibile dall’ospedale ma allo stesso tempo dicevo ‘meno male che sono vivo’. Ero circondato dagli amici e famiglia. I medici si sono affezionati a me e io a loro. Sono uscito il 25 ottobre: il giorno dopo ero a Scuola e quello successivo in palestra”.
La passione cresce al Tennistavolo Savona. Inizialmente è terapia fisica per recuperare, poi si trasforma in passatempo. Alla fine diviene l’occasione per fare qualcosa di importante, per costruire un percorso da atleta di vertice:
“La carrozzina mi consente di muovermi. Fa parte di me, mi aiuta. Quando gioco a ping-pong la disabilità scompare. Nel mio sport ci sono 10 classi per disabili, 5 in carrozzina e 5 in piedi. Per migliorare occorre insistere su punti di debolezza”.
Matteo ha sempre avuto un legame con il mondo dello sport: “Prima del tennistavolo, ho praticato calcio, sci, nuoto”.
Matteo Orsi è molto disponibile anche nel raccontare la sua esperienza e la sua determinazione. Importante la collaborazione con i progetti di Stelle nello Sport, tra cui “Una Classe di Valori”. A marzo, Quindici classi collegate con Matteo per un totale di quasi 300 alunni. Con loro l’insegnante “regista” dell’incontro Denise Contatore, la dirigente scolastica Marietta Squillante, i delegati di Coni (Roberto Pizzorno) e CIP (Giuseppe Corso).
Il centro federale di Lignano Sabbiadoro è un po’ una seconda casa per lui. Il Covid-19 ha un po’ cambiato tutto. L’atleta non si è mai abbattuto, il racconto del suo 2020:
“Il mio 2020 è iniziato a regime come quello di tutti, tra allenamenti e università, già a febbraio avevo ultimi tornei prima della chiusura delle qualificazioni per le paralimpiadi di Tokyo. Sono andati abbastanza bene poi tornando in Italia il 9 marzo ho trovato il lockdown. È stata dura per tutti, non potersi allenare e non poter uscire. Con i ragazzi della Nazionale ci siamo organizzati per fare preparazione fisica in casa. Abbiamo fatto molte videochiamate per sviluppare un progetto sulla forza e sulla resistenza. Finalmente poi a fine maggio, inizio giugno abbiamo ricominciato al centro federale. Ci siamo allenati tutta l’estate senza, però, poter gareggiare“.
Le difficoltà legate all’emergenza sanitaria sono state l’occasione per migliorare:
“Allenarsi senza poter competere, da una parte, può abbassare gli stimoli e la concentrazione; dall’altra parte si è potuto lavorare su sé stessi, si è potuto potenziare i punti di forza e migliorare le debolezze. Alla fine nel 2020 ho potuto allenarmi bene e sono sicuro di essere migliorato nonostante tutto. La vita è un po’ diversa, mi sono saputo adattare; per esempio la didattica a distanza mi aiuta, è più comoda per me, perché riesco a rivedermi le lezioni, soprattutto quando sono al centro federale”.
Il periodo resta complesso e il Coronavirus influisce ancora, anche sugli allenamenti:
“Siamo isolati dal Covid, siamo in una bolla. Grande opportunità, già da giugno 2020. Allenati bene e tanto, senza ansia competizioni a breve. Tre ore allenamento 9:30-12:30. Prima mezz’ora si allenano i servizi, da qui si inizia il gioco. Poi ancora sul campo dalle 16:30 alle 19:30”.
Una carriera già ricca ma la voglia di non fermarsi: tre medaglie d’oro ai Mondiali Under 23 di Praga 2016, la vittoria agli European Paralympic Youth Games a Genova 2017, il titolo italiano assoluto e tante affermazioni a livello internazionali. L’obiettivo è la partecipazione alle prossime Paralimpiadi, decisivo sarà il mese di giugno. Matteo sta preparando il torneo di qualificazione che si terrà a Lasko, in Slovenia, dal 3 al 5 giugno. Le idee per il futuro sono chiare:
“La Cina è la nazione più forte, molto competitive anche Germania e Francia. Noi siamo in crescita, io farò di tutto per vincere il torneo di qualificazione paralimpica”.
Simone Fargnoli