
Il nono incontro del progetto “Una Classe di Valori” di Stelle nello Sport vede, attraverso Zoom, il canottiere Gian Filippo Mirabile (Sportiva Murcarolo) protagonista dell’incontro con un centinaio di studenti della scuola del comprensivo di Santa Margherita Ligure del professor Marco Lagorio.
Tante domande. Gian parte dal 15 luglio 1992 e da un incidente automobilistico, causato dalla necessità di evitare un gatto. “All’epoca ero un ciclista, con possibilità di diventare professionista”. Venti giorni in coma. “Dal momento del risveglio, non mi sono mai perso d’animo”. Attività paralimpica a 360 gradi. “Inizio con l’atletica leggera, sulle distanze lunghe e divento campione paralimpico nei 10.000, nella mezza maratona e nella maratona”. Gli allenamenti. “Mi alzavo alle 4 del mattino per andare a correre prima di concentrarmi sul lavoro (massofisioterapista n.d.r.). Con il Triathlon, alla corsa, abbino nuoto e bicicletta: in piscina a nuotare al mattina, pomeriggio bici o corsa. Da 2 passo a 3 e mezzo/4 ore allenamento giornaliere. E con il Canottaggio al Murcarolo con il mio coach Stefano Melegari, senza lasciare il Triathlon, 12-14 allenamenti settimanali”.
Lo sport è “una scarica di adrenalina e adoro gli sport duri perché mi piace soffrire”. Tredici record mondiali e tre figli: Dennis (17 anni), Juri (21) e Ivan (25). “Tutti sportivi ma io non ho mai interferito con le loro scelte”. Mirabile confessa il suo amore per la ginnastica e per il gelato, oltre alla sua forte volontà di andare alle Paralimpiadi. “Il rinvio di un anno gioca a mio favore in quanto sto remando agonisticamente da due anni e per diventare canottieri veri ce ne vogliono almeno 4”.