BIC Genova, l’appello di Cavallaro: “Per la A1 ci serve aiuto”

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E’ passato un mese dal 3 marzo giorno del via ufficiale alla quindicesima di Stelle nello Sport, il progetto che valorizza lo sport ligure. In questi trenta giorni, già migliaia le preferenze espresse, giunte nelle varie modalità in cui da quest’anno è possibile votare.
Per eleggere il “rossoblucerchiato”, lo “sportivo”  e la “società sportiva ligure dell’anno”, ricordiamo che è sempre possibile spedire le cartoline e i coupon del Secolo XIX alla nostra sede di via Montezovetto 21a, o entrare nel sito www.stellenellosport.com e registrarsi oppure votare tramite i principali social network.

Gran bagarre nel “Trofeo Paddy Power”, in cui, dietro alla Lanterna Taekwondo, protagonista di un clamoroso exploit nell’ultima settimana (sfiora ad oggi le 1300 preferenze) nella graduatoria delle società liguri più votate, spicca la seconda posizione del BIC Genova. La società cittadina di basket in carrozzina è vicina al confortante traguardo dei seicento voti, davanti a realtà molto più affermate, una su tutte quella Virtus Entella che si accinge a compiere il grande salto nella serie B di calcio. Un risultato eclatante, che non può che inorgoglire il dirigente responsabile e addetto all’area comunicazione della squadra di pallacanestro per disabili, Andrea Cavallaro.  Cresciuto rapidamente a livello sportivo, il BIC ha appena conquistato la massima serie della Fipic, ma ad oggi rischia di non potervi partecipare, per mancanza di strutture e supporto economico. Di questo particolare momento, fatto di speranza e preoccupazione, abbiamo parlato proprio con Andrea Cavallaro.

Andrea, il BIC Genova e Stelle nello Sport hanno molto in comune. Ci spieghi perché?
Sì. Innanzitutto ammiro il vostro progetto. Per società come la nostra rappresenta una vetrina importante e un efficace strumento per farci notare e uscire dalla dimensione di nicchia a cui siamo relegati. Inoltre ad accomunarci è la missione sociale: Stelle, tramite la passione che la Liguria dimostra per ogni tipo di sport, mira a sostenere progetti sociali di assistenza come la Ghirotti o Areo Onlus. Il BIC Genova trova la sua funzione primaria nel restituire la speranza e la voglia di vivere a persone disabili che spesso soffrono in solitudine. Il disagio dell’handicap spesso è anche amplificato dalla nostra società che tende a emarginare. Per questi ragazzi, il basket in carrozzina rappresenta una seconda chance nella vita, un’opportunità di tornare a divertirsi e a godere dello stare insieme. Fare tutto questo conseguendo anche ottimi risultati a livello sportivo credo che sia un motivo di vanto“.

La stagione sportiva 2013/14 è terminata per voi con una storica promozione in A1. Condividi con noi i momenti topici di questa vittoriosa cavalcata?
Per noi arrivare terzi nel campionato di A2 della Fipic (Federazione italiana pallacanestro in carrozzina), è un risultato eccezionale, dati i mezzi a nostra disposizione. Dopo un tragitto costellato di vittorie, a marzo abbiamo chiuso il campionato battendo anche la capolista Bergamo, che sino ad allora non aveva mai perso. La promozione in A1 era già matematica da febbraio, ma i momenti cardine della nostra stagione sono stati altri: innanzitutto l’esordio in campionato contro il Varese, una vittoria che ha ci ha già fatto intuire le nostre grandi potenzialità; ma ancora più fondamentale è stata la gara d’andata contro la stessa Bergamo, dove abbiamo perso solo all’over time, facendo parecchio penare una squadra molto più attrezzata: lì abbiamo preso coscienza del nostro grande valore“.

Un traguardo meritato, ottenuto anche grazie allo spessore di una rosa impreziosita da alcune eccellenze. Non è così?
Sì, al momento a vestire la maglia biancorossa con la croce di San Giorgio sul petto ci sono ben 5 nazionali: Wilmer Montano (in squadra con il gemello Carlos) è nella rappresentativa colombiana; Nicola Arena, Andrea Giaretti e Mattia Sala sono in pianta stabile nell’Under 23 azzurra, mentre Filippo Carossino è già nel giro della nazionale maggiore, con la quale a breve disputerà in Belgio il Torneo di Pasqua. Per loro, le occasioni per mettersi in mostra non mancheranno, dato che a luglio si terranno in Corea i Mondiali assoluti di basket in carrozzina e a settembre gli Europei U23. Grazie al BIC e alle loro imprese il nome di Genova sarà portato in auge a livello internazionale come in passato hanno fatto Genoa e Sampdoria”.

Veniamo ora alle note dolenti. È vero che la vostra splendida favola rischia di non avere un lieto fine?
Purtroppo è così. La nostra è una società giovane nata nel settembre 2013 dalle ceneri della vecchia Polisportiva Don Bosco. In due anni siamo riusciti a conquistare la massima divisione della Federazione, ma attualmente l’iscrizione alla prossima stagione non è garantita. La nostra palestra di Manesseno non è omologata per l’A1 e inoltre ci sono da sostenere altre spese che al momento da soli non possiamo fronteggiare. Rischiamo di doverci spostare negli impianti di Chiavari, Casarza Ligure o Cogoleto, gli unici che rispondono alle particolari necessità dei nostri atleti. Tramite il supporto dei media locali e dell’Amministrazione regionale, nella figura dell’assessore allo Sport Matteo Rossi, ci auguriamo che qualche imprenditore locale prenda a cuore il nostro progetto, magari dotando di parquet la nostra palestra e aiutandoci a fare del BIC il fulcro di un più ampio progetto regionale. Abbiamo evidenti difficoltà nel reclutamento degli atleti e la cosa migliore sarebbe creare un vivaio che attinga da tutta la nostra Regione, così che le gesta dei nostri campioni, in serie A e in nazionale, possano spronare altri giovani portatori di handicap a cimentarsi in questo sport“.

Una situazione complicata, ma proviamo lo stesso a guardare avanti. Cosa ti aspetti dal domani? Qual è il sogno del BIC Genova?
Nell’immediato il primo obbiettivo è disporre delle strutture e delle finanze per far disputare la A ai nostri atleti e ripagare così i loro sforzi. Spesso sento parlare cifre a cinque zeri per gestire annualmente squadre di normodotati. Per evitare di far scomparire la nostra società basterebbe invece molto meno. Purtroppo stiamo incontrando delle resistenze nella nostra città, un’inspiegabile indifferenza da parte di Comune e panorama imprenditoriale cittadino che svilisce un importante progetto sportivo e al contempo sociale come il nostro. Sono convinto che con la nostra passione e con il giusto sostegno economico questa squadra possa portare a Genova lo scudetto nel giro di pochi anni. Sarebbe una cosa grandiosa che il successo del BIC Genova potesse essere d’esempio per promuovere non solo questo sport in Liguria, ma anche l’intero movimento paralimpico nazionale. Vogliamo farci portavoce di un nuovo concetto di sport come opportunità per chi nella vita è stato sfortunato. I nostri giocatori hanno subito amputazioni agli arti inferiori, malformazioni alla nascita o hanno subito gravi incidenti sul lavoro e nella vita. Vederli muoversi con quella rapidità e con quella carica agonistica sulle speciali sedie a rotelle da gioco, credo sia un spot ideale per lo sport. Per questo non possiamo permetterci di scomparire. Ma da soli, non possiamo farcela: abbiamo bisogno d’aiuto”.

Conoscendo la professionalità e le finalità nobili che animano la società del presidente Marco Barbagelata, Stelle nello Sport è fiero di contribuire a diffondere quest’appello e a sensibilizzare i nostri corregionali a mobilitarsi affinché il BIC possa continuare a far sognare i propri atleti e tifosi, a suon di canestri.

Alessandro Pucci